martedì 24 novembre 2009

La parola a Lev: Il blues



Spazio al primo intervento interamente pensato e scritto da un amico.
Lev, che qui si vede in una foto a New Orleans scattata lo scorso agosto, riflette a proposito del blues, delle sue origini e delle sue derivazioni.
Meraviglioso blues, fiume sui cui margini fiorisce rigogliosa la musica del secolo passato e su cui speriamo vada a insediarsi quella che verrà.
Quello che segue non è l'articolo di un critico nè ha pretese di esaustività. Si tratta solo un punto di vista sulla vicenda, un punto di vista documentato ma tuttavia personale.

Quando i Beatles registrarono "Roll Over Beethoven", non fu soltanto Beethoven ad essere chiamato in causa, ma soprattutto l'autore Chuck Berry.
Se i Rolling Stones suonavano "Confession the Blues", stavano confessando in realtà l'influenza di Walter Brown e BB. King, e quando gli Animals cantavano di un "Big Boss Man" si riferivano a Jimmy Reed.
Il "Blues in the Bottle" dei Lovin' Spoonful era di Lightnin Hopkins, mentre fu un nero del Mississippi, Bukka White, ad ispirare a Bob Dylan la sua "Fixin to Die".
Questo brevi considerazioni riguardano il blues e la storia di una minoranza segregata divenuta ispiratrice della musica R'n'R' attraverso la società intera.
Quando i cantanti di blues potevano essere ascoltati in qualsiasi cortile del Sud, e i portici delle botteghe e le capanne delle piantagioni risuonavano dei suoni pigri delle chitarre, erano pochi quelli che si soffermavano a considerare la natura di quella musica.
I blues singers facevano parte del panorama circostante, e non venivano notati più di quanto lo fossero i muli che trascinavano i carri di cotone sgranato.
Ma questo non deve stupire, dal momento in cui è nella natura della musica avere rapporti strettissimi con i prodotti del lavoro dell'uomo e non poter essere separata dalle forme del vivere quotidiano.
Basti pensare alla quantità di bluesmen ciechi che hanno svolto un ruolo fondamentale nella storia del blues, impossibilitati a guadagnarsi il pane maneggiando una zappa o un'aratro, ricorrevano alla musica come mezzo di sopravvivenza.
Di quei tempi ci sono stati trasmessi solo alcuni frammenti occasionali.
Tendenzialmente il blues veniva guardato con ostilità considerato una degenerazione; nessuno si diede la briga di considerare questa "musica", non ci sono testimoni se non gli stessi blues singers.
Alcuni vedono il blues come una musica di protesta certi altri come un compiacimento di autocommiserazione; altri ne considerano fondamentalmente l'influenza che ha avuto per l'evolversi del jazz e della musica rock.
Da qualsiasi punto di vista lo si consideri, il blues è contemporaneamente uno stato d'animo e una musica che gli da voce.
E' il lamento di chi è abbandonato, un grido d'indipendenza, l'impotenza dell'uomo nel pieno delle sue forze, la rabbia del frustrato, il riso amaro del fatalista.
E' l'agonia dell'indecisione, la disperazione del disoccupato, l'angoscia di chi è stato spogliato di tutto, è lo spirito caustico del cinico.
Il blues è l'espressione privata dell'individuo che trova nella musica un veicolo per i propri sentimenti, la musica di una frangia ristretta all'interno di un gruppo isolato
Ovviamente il blues era anche divertimento, musica per bere e ballare per sfogarsi dopo le fatiche del duro lavoro settimanale.
La cosa certa è che il blues trova i suoi rappresentanti in seno a una comunità popolare, sia nel profondo sud contadino, che nei ghetti congestionati di una città industriale.
Il blues è il canto di chi s'improvvisa chitarrista in un retrobottega, il frastuono di un locale fumoso di periferia, lo show di una compagnia ambulante..il blues è tutte queste cose tutta questa gente e molto di più ma soprattutto l'ispirazione di un uomo apprezzato solo dalla sua comunità, e a volte forse solo da se stesso.
Quindi la storia del blues è la storia di donne e uomini umili, oscuri, modesti, è la storia di nomi di cui non rimane nulla se non qualche minuto di registrazione...la storia di uomini "veri" e di qualcosa che non si può vendere e comprare per niente e nessuno.

Lev

1 commento:

  1. Grande racconto. Non si potevano scegliere parole migliori per spiegare il blues.
    Grande theremin blues

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