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martedì 5 gennaio 2010

Tre dischi per Post.it






Da ottobre del 2009 vivo a Roma e da dicembre collaboro con Post.it un gran bel free press di notizie, cultura e spettacoli distribuito in diecimila copie.
Il giornale, utile guida su concerti e spettacoli, oltre che preziosa fonte di notizie, si trova in edizione cartacea praticamente dappertutto nella Capitale e si può leggere da qui.
Dal numero di gennaio curo una rubrica su tre dischi in uscita, chiamata "La cantina del rock" (un nome forse già sentito). Questi i primi tre dischi della neonata rubrica.






Dalle note di copertina: “Stolen blues” è una raccolta di dodici blues “rubati, storpiati e condivisi”. La musica sferraglia dal blues del Delta fino ai giorni nostri in un'esplosione di chitarre slide, urla selvagge e locomotive a carbone.
I R'n'R Terrorists recuperano la tradizione musicale campagnola, la vivono con spirito punk e riescono nell'impresa di far suonare originale un repertorio sedimentato di tre accordi canonici.
Il disco esce per l'ottima Bubca Records (www.myspace.com/bucarecords).







John Dwyer, già con bands come Pink and Brown e Coachwips, continua il capitolo Thee Oh Sees, nato come gruppo domestico una decina d'anni fa.
Da San Francisco, teatro ancora oggi di una scena underground esagerata, arriva Help: mezz'ora abbondante di gemme che guardano al sixties sound con la prospettiva di chi nel frattempo ha ascoltato e suonato di tutto. Chitarre riverberate e batteria ossessiva senza un solo momento di stanca.
Della In the Red obbligatorio a scatola chiusa l'intero catalogo.







Movie Star Junkies
“The Junk Years. Rarities and farm Recordings 2005 - 2007”
Avant! Records (AV!004)


Tra i gruppi di punta dell'underground italiano, sulla scena da quattro anni e con più di cento concerti in giro per l'Europa e gli Usa.
I MSJ hanno sviluppato nel tempo un loro sound personale in cui riecheggiano su tutti i Birthday Party, ma che non disdegna punte marcate di sperimentazione sonora.
L'album, uscito in vinile per la label bolognese Avant! Records, ripercorre i primi anni della band, con brani sparsi su 7 pollici, compilation e inediti. Ottimo disco.

venerdì 11 dicembre 2009

La cantina del rock 107: R'n'R Terrorists







Recuperare lo spirito del blues, andando a fondo della tradizione musicale. Appropriarsi di un repertorio collettivo, personalizzandolo e utilizzandolo di volta in volta come fonte di espressione che, partendo da quei tre accordi, riesce ad essere sempre nuova.
La musica dei R'n'R Terrorists non sente compromessi: parte dalle radici campagnole del suono, vissute con attitudine punk, e se ne va a spasso per la sua strada, prendendo di volta in volta ciò che le serve per continuare il viaggio. O, per meglio dire, rubando.
"Stolen blues" è una raccolta di dodici blues "rubati, storpiati e condivisi", come si legge sulle note di copertina. Niente di più vero. Nessuna pretesa di originalità, nessuna ricostruzione filologica.
Unicamente la voglia di suonare, esprimere in una esplosione di chitarre slide, voci, urla, armonica e percussioni un qualcosa di personale che appartiene un pò a tutti.
Tantevvero che il gruppo, per le canzoni del disco, cita esplicitamente le fonti di ispirazione da cui ha attinto di volta in volta. Ma non sognatevi neanche un secondo di ascoltare un pezzo che già conoscete, perché il tutto è sempre rimescolato e, proprio come i blues della tradizione, rivive in una propria luce e in un contesto del tutto personale.
Si parte con "Dose of Power", un blues da vecchia locomotiva di quelli che ti sporcano la faccia di carbone e di cui non si capisce bene chi possa essere l'autore. Meglio così. Le sensazioni sono subito buone. Il suono, grazie soprattutto a una registrazione fatta in casa come le cose migliori, è materia bollente e basterebbe da solo a farci arrivare alla fine del disco.
Se il viaggio è senza tempo, si può raccogliere un pò dappertutto. E infatti le fonti di ispirazione non sono ricollegabili a un periodo solo.
Si passa dalle parti del Delta, con una sferragliante "You Gotta Move" (Fred McDowell), un'eterna, quanto difficile da riconoscere, "Stack'o Lee" (Mississippi John Hurt), e il Robert Johnson di "Preaching blues".
Si salta fino quasi ai giorni nostri con "Devil in the flesh" e "Bottom of the sea" della coppia Billy Childish - Dan Melchior, "Hammer me down" (Soledad Brothers) e i DM Bob and The Deficits (Two headed woman), lasciandosi per strada anche blues senza un autore (What will I do) per arrivare senza problemi a una versione indemoniata di "Free Speech for the dumb" addirittura dei Discharge (!). E c'è anche il tempo per un caffè (Coffee), messo su dai R'n'R Terrorists in una pausa delle registrazioni.
Il disco esce per l'encomiabile "Bubca Records", in edizione limitata di 200 copie numerate."Stolen blues" si può richiedere direttamente all'indirizzo dell'etichetta. Se siete interessati a organizzare concerti scrivete direttamente al gruppo a questo indirizzo.